La prima immagine di
Roma riprende subito su un edificio architettonicamente “importante”, a testimonianza di quanto soprattutto in Tenebre l’occhio di Argento abbia voluto soffermarsi su costruzioni moderne e all’avanguardia, mai scelte casualmente. L’edificio con cui si apre la parte “italiana” del film (lasciamo pur perdere l’incipit americano con Franciosa in bici) è la
Rinascente di Piazza Fiume, una delle migliori opere del 900 a Roma, opera dell’architetto Franco Albini. La si inquadra da
Via Salaria in modo da farne risaltare le forme, prima che la Pieroni vi entri per effettuare il furto del libro che dà il titolo al film. Verrà beccata e condotta in una specie di guardiola dove il direttore le annuncia seri provvedimenti. Ebbene, quella guardiola è scomparsa: è diventata un reparto come tanti altri, all’interno del grande magazzino, non più chiuso ai lati come si vede nel film. E’ piazzato davanti all’uscita che dà su Piazza Fiume anche se poi, quando la vediamo ripresa dall’esterno, la Pieroni esce dalla porta che dà invece su Via Salaria.