Tenebre è un film italiano del 1982, diretto dal regista Dario Argento. La pellicola rappresenta il ritorno di Argento al genere thriller che lo ha reso famoso, dopo i primi due episodi della "Trilogia delle tre madri", caratterizzati da un orrore soprannaturale. Argento nella regia è assistito da Lamberto Bava e Michele Soavi, futuri registi di pellicole del terrore e presenti nel film anche in brevi cameo (Bava nel ruolo di un addetto alla riparazione di un guasto e Soavi nel doppio ruolo di fidanzato di Lara Wendel e corteggiatore di Eva Robin's in un flashback).


Anne è l'assistente dell'agente Bullmer, che aiuta con il collega Gianni a promuovere i libri di Peter Neal, scrittore americano di gialli. Ann viene a sapere che qualcuno lo importuna con inquietanti telefonate, minacciando di compiere delitti in omaggio all'autore. Ha così inizio una catena di omicidi che, per la loro modalità, si collegano all'ultimo libro di Peter Neal: Tenebre.

Intervistato dal ricco giornalista Cristiano Berti circa le motivazioni e le distinzioni tra comportamenti devianti e comportamenti perversi, sulla morale comune e su concetti sconfinanti nella patologia psichiatrica, Neal comprende che esiste una grande affinità elettiva tra lui e il giornalista. Non ci metterà molto a capire che Berti, un paranoico ossessionato dalle donne, potenzialmente potrebbe essere il sadico assassino.
La giovane e sfortunata Maria, amica di Ann, scoprirà la verità e tenta di rivelarla a Neal. La ragazza, per sfuggire all'inseguimento di un dobermann, si rifugia nella villa del pazzo omicida, addobbata con orrende fotografie che ritraggono i corpi mutilati delle vittime (in una sorta di feticismo morboso); scoperta dal folle, la ragazza troverà una fine orrenda dopo un lungo inseguimento.

Frattanto Neal, venuto a conoscenza di una tresca in corso tra la sua fidanzata Jane ed il suo agente letterario Bullmer è in cerca di vendetta. Gianni, scoperto il colpevole, che altri non è che Berti, raggiunge la sua villa, e il giornalista viene assassinato davanti ai suoi occhi. Successivamente però Gianni annuncia a Neal e ad Ann di voler tornare alla villa di Berti, sperando di ricordare qualcosa di utile per l'identificazione dell'assassinio dello stesso, a cui Gianni aveva assistito, non riuscendo però al momento a vedere nulla se non l'ascia che spacca il cranio di Berti, ma anche Gianni una volta tornato alla villa del critico letterario, dopo aver meglio messo a fuoco il ricordo di quella sera, che lo aveva sconvolto, finirà strangolato nella sua autovettura. Il killer ancora prima, uccide brutalmente Bullmer, sotto il sole e in una piazza affollata, e quindi assale con ferocia Jane "collezionando" l'ennesimo omicidio. Il capitano Germani tuttavia riesce a scoprire la verità: il carnefice degli ultimi quattro omicidi è Neal: lo capisce dopo aver ricevuto un fax dal paese natio dello scrittore, nel quale quest'ultimo viene indicato quale probabile assassino di una giovane del luogo.

Recatosi nella casa affittata da Jane (che nel frattempo ha avvertito Ann), il capitano trova ad attenderlo lo scrittore il quale, dopo aver simulato il suo suicidio, lo uccide con una scure, facendo nel mentre anche cadere accidentalmente una bizzarra scultura contro la porta. Spazientita dall'attesa, Ann raggiunge l'ispettore e, aprendo la porta, fa involontariamente cadere la scultura contro Neal, trafiggendolo mortalmente.